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THAT! INTERVISTA ANDREA FALZONE, PROFESSIONE TRAVEL ASSISTANT

RENDI IL TUO CHARTER AEREO UNICO CON UN’ASSISTENZA A 360°: CON THAT! PUOI!

Rendere unico il tuo charter airnon è solo una questione di scelta di aeroporti o di aereo selezionato. Certo, sono fattori fondamentali, come la
personalizzazionegli orari, la capacità di rispondere alle richieste originarie del cliente ma è anche e soprattutto, una questione di persone e di professionalità nell’assolvere il proprio ruolo, nella qualità
del servizio offerto. Se il Cabin Crew di bordo è di livello, la differenza si vede e si sente! E questo vale anche per l’assistenza in aeroporto.

Per le interviste di THAT! questo mese incontriamo Andrea Falzone, di professione Travel Assistant.

THAT!
Buongiorno Andrea, grazie per essere qui con noi oggi.
Tu sei un Travel Assistant molto conosciuto nel settore e anche piuttosto ambito, per la tua esperienza aeroportuale e di accompagnamento … Come sei arrivato a questo lavoro e in che cosa consiste esattamente?
 
Andrea

Grazie a voi per la gradita opportunità di svelare qualche curiosità in merito.

Ho iniziato quasi 10 anni fa quando, concluso l’incarico di Cabin Crew, mi sono dedicato alle assistenze prima in aeroporto e, successivamente, a seguito dei gruppi.

Tra i primi per cui ho iniziato a lavorare ci sono state le squadre di calcio. Per una, in particolare, svolgo molti servizi di assistenza.
In primis è necessario comprendere le esigenze del cliente in aeroporto; le squadre, ad esempio, gradiscono le procedure rapide tra emissione carte d’imbarco, invio dei bagagli e gestione ospiti.

Spesso, questi gruppi arrivano in aeroporto 30 minuti prima della partenza ed è pertanto molto importante che tutte le fasi siano ottimizzate. Per i gruppi incentive, invece,
è sempre molto importante far valere quelle che sono le preassegnazioni e seguire le linee guida a cui le Incentive Travel danno grande importanza. In alcuni casi ci si interfaccia con Compagnie Aeree e


Handling
molto esperti nel settore che facilitano le cose, ma la vera sfida è quando, al contrario, si è in prima fila per supportare in tutto e per tutto il cliente. Ci sono stati casi in cui ho dovuto fare brevi ripassi sull’uso
dei sistemi di check in, altre volte ho sbloccato stampanti in avaria… Insomma, qualsiasi attività centri con l’accettazione, l’imbarco e lo sbarco del passeggero sono sotto la mia responsabilità. Quando sono a seguito del
gruppo, invece, il processo si inverte ed è sempre interessante interfacciarsi con Aeroporti stranieri, alle volte nuovi, organizzati in modi del tutto diversi.

Una cosa che mi ha sempre colpito è l’accoglienza dedicata: in qualche modo ci si sente parte di una famiglia, una comunità aeroportuale collettiva.
 
THAT!
Quali sono i punti cardine nella tua professione? Voglio dire, sei un Assistente a tutto campo presente per agevolare e fare in modo che tutto vada nel migliore dei modi e hai a che fare con il cliente finale, con l’agenzia
di viaggi o la società di viaggi incentive, il broker… Come ti muovi in questo panorama articolato?
 
Andrea
Ognuno ha un ruolo ben definito durante questi eventi. E’ molto importante conoscerli, studiarli e ricordarli senza però mai rinunciare alla propria professionalità, soprattutto quando si rende necessario negare una
richiesta che il cliente pensa fattibile. Ho imparato a essere un buon comunicatore e, soprattutto, un riferimento affidabile nel mondo Aeroporto.
E’ evidente che il cliente che noleggia un charter aereo spesso pensa di poter avanzare qualsiasi richiesta e, proprio in questi casi, è importante gestire le situazioni al meglio interfacciandosi con i giusti
interlocutori. Questa fase è essenziale se si vuole avere successo.
 
THAT!
Abbiamo il piacere di avvalerci dei tuoi servizi molto spesso. Ci sono delle differenze nella gestione delle operazioni organizzate da THAT! rispetto a quando sei coinvolto direttamente
dall’Incentive Travel o da altro committente?
 
Andrea
THAT! fornisce un servizio a 360° e supporta tutte le fasi del viaggio. Posso contare di avere sempre, in qualsiasi parte del mondo, a qualsiasi ora, tutti gli strumenti e il supporto necessari. E questo è sicuramente
rassicurante.
Altre società, invece, tendono a fornire il minimo indispensabile ma questo fa parte della professione: analizzare, comprendere e attuare ciò che il cliente vuole, anche quando quest’ultimo è di poche parole.
 
THAT!
C’è differenza tra l’assistenza rivolta a un viaggio di incentivazione rispetto alla trasferta di un Team Sportivo? Qual è stata l’operazione più complessa a cui hai partecipato?
 
Andrea
Come dicevo prima, il settore sportivo si basa molto sulla capacità di essere rapidi nell’esecuzione delle operazioni. Spesso mi interfaccio con le forze dell’ordine che aiutano e facilitano molto le cose. Bisogna considerare
che trattandosi di personaggi famosi sono spesso “cercati” da giornalisti e supporter, il che rallenta le procedure. Ecco perché tutto il lavoro di “back office” è molto importante!
Nel settore sportivo contano meno, ad esempio, il numero di banchi di registrazione disponibili perché la maggior parte delle volte le carte sono emesse in anticipo. Anche le preassegnazioni non servono, in quanto ogni membro
della società sportiva sa già dove posizionarsi a bordo in base al ruolo ricoperto. Come si dice in gergo tecnico, i posti sono “free seating”.
Ho avuto il privilegio di affrontare diverse situazioni complesse, come la gestione dei charter voli per la finale


Champions League a Cardiff



I voli erano talmente tanti che l’aeroporto gallese ha dovuto aprire un Terminal provvisorio aggiuntivo per far transitare i moltissimi tifosi. Considerando l’esito della
partita, come puoi immaginare, è stato davvero molto importante far filare tutto liscio. Alla fine,
le autorità aeroportuali hanno ringraziato a lungo per il nostro lavoro e questo mi ha gratificato molto.
 
THAT!
Il tuo supporto non si ferma solo all’assistenza nell’aeroporto italiano ma, spesso, i tuoi servizi vengono richiesti anche per il volo di ritorno, quindi, nel paese in cui si verifica l’evento. Come coordini questa esigenza con
la tua vita personale?
 
Andrea
Bisogna essere equilibrati. Certe volte c’è la tentazione di accettare di tutto e di più, ma bisogna dosare equamente la vita familiare e il contesto lavorativo. Tendenzialmente dedico i miei giorni off solo alla famiglia e a
qualche piccolo hobby. Questo mi ricarica e mi rende molto più efficiente sul lavoro.
 
THAT!
Durante una trasferta al seguito del cliente, ci sono momenti in cui sei libero? Come gestisci l’”adrenalina” che si viene a creare quando sei in missione?
 
Andrea

Ritengo importante la cosiddetta valvola di sfogo…

Anche quando si è in missione con un cliente – la maggior parte delle volte molto esigente – è essenziale ritagliarsi qualche piccolo spazio per sé stessi.
Mi piace molto correre e per questo motivo mi porto sempre dietro le scarpette da corsa. In altri casi mi riservo un allenamento in piscina o ascolto musica o giro per il centro città: mi aiuta a distendermi e nello stesso tempo
a conoscere il luogo e spesso diventa importante anche ai fini della missione stessa.
 
THAT!
Quanto è importante una figura come la tua per il cliente, in corso di evento?
 
Andrea
Il lavoro dell’assistente è essenziale. Il cliente che arriva nell’ aeroporto di partenza/ritorno non mette a fuoco tutto il lavoro di back stage perché quando tutto funziona al meglio – check in, carte d’imbarco,
staff e valigie – non ci sono problemi e proprio per questo motivo non ci fa caso. Sale a bordo, gusta il catering e torna a casa. Se ci sono difficoltà o imprevisti – che certe volte si risolvono in cinque minuti,
prima ancora che il gruppo arrivi in aeroporto – allora si rende conto che dietro c’è un gran lavoro.
L’esperienza accumulata nel tempo crea in me nuovi stimoli e metodi lavorativi più efficaci. E’ un lavoro spesso stressante e ricco di imprevisti ma che dà grandissime soddisfazioni.

Mio figlio di cinque anni spesso mi chiede dove sia stato di bello e ogni volta ho sempre qualche storia da raccontargli. Nonostante la grande stanchezza che accompagna i miei rientri a casa, c’è sempre molto entusiasmo,
perché come diceva Leonardo Da Vinci “Chi ha provato il volo, camminerà guardando il cielo, perché là è stato e là vuole tornare.”

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